Ussana sorge su un’ampia pianura contornata da alcuni rilievi collinari, fra cui il monte Zara e il monte Agutzu, non lontano da Cagliari. Il toponimo non ha origine chiara e forse deriva dal paleosardo, ma è registrato a partire dal XIV secolo. Il centro ebbe però origine in età romana; non lontano da esso passava la strada militare che congiungeva Caralis con Olbìa attraverso la Barbaria. Durante il Medioevo fece parte del Regno di Calari e dopo il 1358 di quello di Arborea. A partire dal 1300 entrò a far parte dei possedimenti d’oltremare del Comune di Pisa. La tipologia abitativa caratteristica è la cosiddetta casa campidanese con sa lolla, il loggiato antistante il cortile interno. Queste abitazioni sono ancora costruite in ladiri, mattoni crudi di fango e paglia, ma per i portali d’ingresso e nelle zoccolature delle cortine murarie di cinta si impiegano bei conci squadrati in arenaria. La parrocchiale di San Sebastiano, di forme barocche, sorge al centro del paese su un precedente edificio del XV secolo. In periferia, su un colle a nord del centro abitato, sorge la chiesa medioevale di San Saturnino, a doppia navata, il cui impianto originario, più volte rimaneggiato, risale al primo quarto del XII secolo. All’interno di questa chiesa si conservano un sarcofago del III sec. d.C. e alcuni rocchi di colonna, anch’essi di epoca romana, indubbiamente pertinenti all’insediamento che in quel periodo si trovava in questo territorio. Nelle campagne del paese si trovano i ruderi di alcune chiese, già in stato di abbandono durante l’Ottocento: tra queste si ricordano Santa Giuliana, San Genesio, San Lorenzo (costruita con il materiale di recupero di un vicino edificio termale romano), San Lussorio e San Pietro, che era la parrocchiale del paese scomparso di Janna. Presso la chiesa di San Lorenzo nel 1949 vennero portati alla luce i ruderi di un impianto termale romano, ascrivibile al IV sec. d.C., riutilizzato in parte come fondazione per l’edificio di culto. Intorno ad un grande vano centrale (probabilmente il “tepidarium”, sala riscaldata a temperatura media) si dispongono diversi ambienti. Sono ancora visibili i “calidaria” (sale riscaldate), i “paefurnia” (vani e forni per il riscaldamento), il “laconicum” (sala destinata a bagni di vapore), i “frigidaria” (sale dotate di vasca per il bagno freddo).
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