Nel mezzo delle colline toscane, tra le valli dei fiumi Cascina ed Era, si trova il piccolo borgo di Terricciola. Il comune, insieme alle frazioni La Rosa, Morrona, Selvatelle, Soiana e Soianella, conta poco più di 4.500 abitanti. Grazie alla sua posizione collinare, la città storica si è sviluppata molto presto nel centro della produzione di vino della Valdera (Valle dell’Era). Oltre ai vini pregiati, la regione è conosciuta anche per i suoi ottimi vini oli extra vergini di oliva, specialità di selvaggina e salumi oltre ad alcune specialità speciali tipi di formaggio. Ma il piccolo paese è particolarmente orgoglioso della sua storia, che risale al Medioevo e arriva addirittura ai tempi degli Etruschi, uno dei grandi popoli dell’antichità. Le fortificazioni medievali hanno dato il nome a Terricciola. Il suo nome deriva dal latino “turris”, con riferimento alle torri di fortificazione, i cui resti sono ancora conservati sulla parte nord-occidentale dell’antica cinta muraria. Nel Medioevo scoppiò una contesa tra Pisa e Firenze per il possesso dell’ex villaggio etrusco. Dopo che gli abitanti del villaggio giurarono fedeltà alla Repubblica di Firenze nel 1284, Pisa riuscì a prendere il controllo del luogo nel 1406. Lo stemma cittadino di Terricciola con il giglio fiorentino e la croce pisana ci ricorda ancora oggi questi conflitti militari. Con le sue viuzze strette, il paese rispecchia le sue origini medievali e non solo nel centro storico.
Le principali attrazioni storiche sono: all’ingresso del paese la “Villa Gherardi del Testa” della seconda metà del XVII secolo, residenza di campagna di un’allora potente famiglia nobile pisana. La villa è oggi abitata dalla contessa Valeria Gherardi del Testa Barasaglia. Su richiesta anticipata è possibile visitare il cortile, i giardini, le maestose sale e gli affreschi della villa (inglese). Vi aspettiamo per un apericena (aperitivo con piccoli stuzzichini) con la Contessa e i suoi ricordi; la chiesa parrocchiale “Chiesa di San Donato”, che si trova nel punto più alto del paese e sotto la quale si sospettano resti dell’antico mastio; in contrada Morrona si trova la “Badia di Santa Maria”, ex chiesa monastica romanica del XII secolo restaurata nel XVIII secolo; l campanile barocco progettato dal Bellincioni nel quartiere Soiana; unica l’immagine della Madonna di Monterosso nel santuario omonimo, dipinta da Masolino da Panicale nel 1409.