Tarsia è senz’altro tra i più antichi borghi della valle del Crati. Su uno sperone roccioso, all’estremità dell’abitato, si trovano i resti di un castello normanno ed ancora piu a Nord una torre della stessa epoca, a guardia, verso i territori di Sibari e la foce del Crati. Ma le origini di Tarsia sono ben più lontane. Secondo il Barrio, il Fiore ed altri scrittori, Tarsia è l’antica Caprasya , o Caprisia o Caprese. Per quanto riguarda il sito, quei tre nomi non hanno a che vedere con l’odierna Tarsia. Lo Sforza, ritiene che quella città si trovasse nell’attuale frazione di Caselle. In verità l’attuale Tarsia che domina a mezzogiorno la lunga valle del Crati e osserva di fronte anche i contrafforti silani, ha caratteristiche strategiche medievali. Maestri nelle scelte di simili posizioni che si affrettavano a fortificavano con torri e castelli erano i normanni, e all’epoca normanna deve risalire Tarsia. Infatti, Ferrante Della Marra, duca di Guardia, dice che “antiquissimi et nobilissimi son quelli di Tarsia”, ed aggiunge che la famiglia Tarsia l’aveva edificata ai tempi dei normanni. In epoca medievale, con l’inizio del feudalesimo, Tarsia raggiunse un primato di notevole importanza: fu elevata a Contea (solo cinque in tutto il territorio della Calabria). Tale privilegio si spiega per la sua felice posizione geografica e per i suoi vasti possedimenti. La Contea di Tarsia passò nel corso del XIV° secolo ai Ruffo, ai Sangineto, ai Sanseverino e, infine, nel 1606 agli Spinelli, che 1642 vi incardinarono il titolo di principato. Tra i luoghi di maggiore interesse ci sono la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la Chiesa Madonna della Cintura e la Chiesa Santa Maria del Seggio.