Partanna è una città della sicilia occidentale, il cui territorio si estende tra i fiumi Modione e Belice che lo delimitano ad Ovest ed Est. Il centro abitato si erge su una collina a circa 414 metri sul livello del mare. L’astronomo e geografo arabo IDRISI nel 1154 compone per il Re Ruggero II° il trattato “sollazzo per chi si diletta a girare il mondo“ in cui parla di Partanna, chiamata BARHAMNAH un insieme di case intorno alla “Fontana“ zona ricca di acqua. ?Il sito fu abitato fin dall’epoca paleolitica, come dimostrano le scoperte in “Contrada Stretto” oggi Parco Archeologico, con la scoperta di “tombe a forno ed a grotticelle“ oltre a numerosi vasi campaniformi, ceramiche e le “capanne neolitiche “all’interno del Palazzo Municipale. ?Lo stretto assume questo nome per la presenza di un fossato stretto e profondo lungo circa 800 metri che serviva per la raccolta delle acque ed è risalente al 5400-5700 Avanti Cristo. Da vedere il Castello
progettato ampliando l’originaria fortezza araba preesistente e conquistata da Re Ruggero II. Dal 1077 proprietà della famiglia Grifeo, oggi appartiene alla Regione Siciliana.  Il sisma del 1968 ha segnato gravemente la città ma oggi quasi completamente ricostruita, attraverso un’opera di restauro visibile in alcuni palazzi nobiliari e nelle chiese cittadine; tra queste si segnala: la Chiesa Madre o della Trasfigurazione di Gesù, internamente arricchita di pregevolissimi stucchi, che reca sculture di Francesco Laurana, stucchi del Serpotta ed un prezioso Organo Ligneo del palermitano Amato dalla pregevolissima valenza artistica; ?le Chiese di S. Francesco e di S. Rocco con i loro campanili ricoperti di maioliche; la facciata della Chiesa del Purgatorio. ?il santuario della Madonna della Libera, realizzata con una architettura moderna e di forte impatto visivo; ?il convento del Carmelo con annessa la Chiesa del Carmelo, oggi adornata da numerosi quadri e statue marmoree del XV° e XVI° secolo. Il Castello medievale, di recente restaurato, dal Dicembre 2007 è sede del “Museo della Preistoria del basso Belice” ?All’interno spiccano alcuni vasi dallo stile campaniforme, selci, ceramiche decorate ed i resti di fauna selvatica risalenti al Pleistocene superiore quali elefanti, ippopotami, cervi. Un particolare riguardo merita il Cranio trapanato, primo tentativo di intervento chirurgico del neolitico, attualmente esposto presso il museo Salinas di Palermo. Nel vasto salone delle armi, dalle ricche pareti affrescate raffiguranti Re Ruggero II° in battaglia, ha sede la pinacoteca con opere d’arte di scuola siciliana del XVII-XVIII sec. è anche sede del museo etnoantropologico.

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