Scorci mozzafiato, natura incontaminata, tradizioni antiche e sapori autentici. Un piccolo angolo di paradiso lontano dal turismo di massa, da scoprire e… amare.
Immerso nel verde delle dolci colline umbre, adagiato su un colle a un’altezza di 500 m s.l.m., Monteleone d’Orvieto offre al visitatore una delle vedute più suggestive dell’Italia centrale. Una natura autentica e selvaggia, ricca di boschi rigogliosi e vivaci ruscelli, fa da cornice a una morbida campagna domata dalla sapiente mano dell’uomo, fatta di olivi secolari e floridi vigneti. Questo pittoresco borgo medievale posto all’estremo nord della provincia di Terni, lungo il confine che separa l’Umbria dalla Toscana, nacque intorno al 1052 come castello del Comune di Orvieto a difesa del confine con l’allora Castel della Pieve e della Val di Chiana. Due sono le ipotesi intorno all’origine del nome: la prima allude alla posizione fortemente strategica e difensiva del Castello che, come un leone disteso lungo il dorso di un’impervia altura, sovrasta tutta la vallata sottostante aprendosi su un paesaggio che spazia dal Monte Arale alla Val di Chiana fino ai monti Cimini, Cetona e Amiata, l’altra vuole che il toponimo sia legato al passaggio in queste terre di un grande personaggio dell’epoca, Papa Leone IX. Il clima temperato e la vasta area collinare che circonda il centro storico di Monteleone d’Orvieto favoriscono la coltivazione di viti, olivi e alberi da frutto, oltre a numerose tipologie di cereali e ortaggi, tutti lavorati nel rispetto dell’ambiente grazie a tecniche di coltivazione biologiche e biodinamiche fortemente legate alla tradizione.