Montegridolfo, in provincia di Rimini, sorge, a 290 metri di altezza, su un colle che divide la valle del Conca da quella del Foglia. Questo ben conservato borgo medievale è un importante centro turistico circondato da piante di alloro, uliveti e vigneti, e si trova a meno di 20 Km dal mare Adriatico. Fa parte dei Borghi più belli d’Italia. Il territorio di Montegridolfo era ricco di piante d’alloro e per questo, in passato, era conosciuto come Monte Lauro. Tuttavia il nome deriverebbe dal termine germanico Hrodulfus o Ridulfus, che significa sterposo, da cui il toponimo Mons Gredulphus o anche Gradulfus. Il borgo nasce nel X secolo e viene citato, per la prima volta, in un documento del 1148 come possedimento dell’abbazia di San Pietro di Rimini. Nonostante fosse un semplice cassero fortificato, la collina su cui sorgeva rappresentava un importante punto strategico conteso tra Rimini e Urbino. Nel 1200 iniziò il conflitto tra i Malatesta, feudatari di Montegridolfo, e i Montefeltro, signori di Urbino e nel 1336, durante una di queste lotte, Ferrantino Novello, saccheggiò e danneggiò il castello che fu prontamente ricostruito dallo zio Malatesta il Guastafamiglia. Egli, inoltre, fece innalzare la nuova cinta muraria con quattro poderosi torrioni di cui uno dotato di porta di accesso all’abitato. Montegridolfo fu poi governato dal duca Valentino Borgia che lo cedette alla Repubblica di Venezia, fino a quando entrò a far parte dello Stato Pontificio nel 1509. Durante il secondo conflitto mondiale, Montegridolfo fu un avamposto strategico della linea di difesa tedesca, conosciuta come Linea Gotica. Al borgo-castello di Montegridolfo, ancora circondato dalle alte mura medievali, si accede attraverso una caratteristica torre d’ingresso con orologio che porta alla centrale piazzetta in cui si trovano il Municipio e Palazzo Viviani. Qui c’era anche la Chiesa di Sant’Agostino (1200) distrutta nel 1944, di cui restano la cappellina di Sant’Antonio della famiglia Viviani e una statuetta della Madonna Nera conservata in una piccola nicchia. Subito fuori le mura sorge la Chiesa di San Rocco, costruita nel 1427, che conserva al suo interno una tela di Guido Cagnacci, su cui sono raffigurati la Madonna col Bambino e Santi Sebastiano, Rocco e Giacinto in adorazione, riprodotti anche sui due affreschi che erano stati trovati sovrapposti. Da ammirare anche la Chiesa di San Pietro, risalente a prima dell’anno mille e ricostruita nel 1929. Al suo interno è presente un affresco (XV secolo) del Cristo Crocifisso tra Maria e San Giovanni Evangelista con la Maddalena e angeli, sul cui sfondo sono rappresentati i castelli di Mondaino, Montefiore e Montegridolfo. Infine, nella frazione Trebbio, merita di essere visitato il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, edificato nel 1740 sui resti di una precedente chiesa, del 1548, dedicata all’apparizione della Madonna, evento riprodotto sulla tela del pittore Pompeo Morganti, qui conservata. Sempre sotto le mura, di trova lo storico Museo della Linea dei Goti, sorto nel luogo in cui si trovata una postazione di osservazione militare tedesca. Vi sono esposti cimeli bellici, numerose armi e un’ampia documentazione fotografica. Si possono anche visitare due rifugi difensivi scavati dai civili nel 1944.