A pochi chilometri dal confine con la Calabria, in vista delle spiagge del Mar Jonio e delle vette più orientali del Pollino, questa antica e popolosa cittadina deve la sua notorietà alla liquirizia, raccolta da secoli nei valloni dei dintorni, e agli spettacolari calanchi che circondano l’abitato. Per tutelare questi ultimi, nel 2011 è stata istituita la Riserva Naturale Regionale che ha al centro il geosito di Tempa Petrolla, ben visibile dal belvedere a nord-est del paese. Le origini di Montalbano Jonico risalgono probabilmente ai secoli della Magna Grecia. Tra i monumenti costruiti nelle epoche successive spicca la Chiesa Madre di Santa Maria dell’Episcopio, con una statua lignea della Madonna con Bambino risalente al XII secolo. Due torri quadrate sono ciò che resta delle poderose mura normanne che difendevano l’abitato. Il suo nucleo più antico, la Terravecchia, risale probabilmente all’epoca dell’imperatore Federico II. Lungo il Corso Carlo Alberto si trovano i palazzi delle famiglie nobili o ricche del posto, edificati tra il Cinquecento e il Novecento. Sembra avere origini medioevali (ma è stata completamente rimaneggiata) l’ottocentesca Porta dell’Orologio. I sentieri della Riserva Naturale Regionale – gestita da Legambiente – permettono di salire alla Petrolla, dove sono visibili i resti di un castello. Interessanti anche i percorsi (le appiett’) che consentono di scendere dal paese fino al tratturo di Metaponto, utilizzato per la transumanza fino agli inizi del Novecento.

FONTE: BASILICATA TURISTICA

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