Manzano deve la sua origine all’abitudine romana di distribuire ai soldati in congedo terre giacenti ai confini del territorio direttamente controllato da Roma, per “romanizzare” gli alleati e consolidare i confini: probabilmente il toponimo deriva dal nome di un ex soldato divenuto colono, che la tradizione indica come Amantius. La villa rustica divenne presto insediamento romano per la posizione strategicamente utile lungo le rive dei Natisone: subì però varie incursioni tra la fine del IX e la metà del X secolo e rinacque quando divenne possedimento dei monaci agostiniani dell’Abbazia di Rosazzo. Questi reintrodussero la coltivazione della vite, ottenendo ottimi risultati. Infeudata negli ultimi anni del secolo XI ad una nobile famiglia di stirpe tedesca, poi denominatasi “da Manzano”, seguì il destino dei propri dominatori e fu coinvolta nelle guerra che opposero il Patriarca di Aquileia ai conti di Gorizia. Fu borgo fortificato e dotato di un Castello, poi distrutto nel 1431 su ordine del Senato della Serenissima, che si era impossessata del territorio. Manzano venne incendiata nel passaggio delle truppe del duca di Brunswich e rimase un piccolo centro agricolo che fondava la propria autonomia sulla viticoltura e sulla produzione di vini pregiati (famosi ed apprezzati ancora oggi il Picolit ed la Ribolla Gialla di Rosazzo) fino al secolo scorso, quando, su una preesistente base di piccolo artigianato, fu impiantata una industria per la lavorazione del legno e produzione di sedie. In pochi anni si sviluppò fino a diventare la“Capitale della Sedia” e costituire con Corno di Rosazzo e San Giovanni al Natisone il cosiddetto “Il triangolo della sedia”, uno dei più importanti poli europei per l’artigianato del legno. In quest’area operavano circa 2500 aziende che producevano 40 milioni di pezzi all’anno esportati in tutto il mondo. Oggi, nonostante la crisi che ne ha modificato il sistema produttivo locale, Manzano continua a rappresentare un polo all’avanguardia per il design e la produzione di sedie. Manzano e le sue frazioni di Manzinello, Oleis, Rosazzo, San Lorenzo, San Nicolò e Soleschiano offre numerose strutture ricettive adeguate all’importanza del centro e, oltre alle bellezze artistiche, è punto di partenza di piacevoli escursioni a piedi e in bicicletta: ricordiamo quella a Poggiobello e quella alle rive del Natisone, le visite ai resti del Castello di Manzano e del percorso naturalistico della Sdricca. Da non perdere la visita della bellissima Abbazia di Rosazzo che domina il territorio e rappresenta un importante centro di preghiera e di cultura per tutto il territorio limitrofo. In quest’area si possono scoprire dolci itinerari collinari da percorrere anche a piedi e in bicicletta, tra filari di vite, cantine e siti storici di interesse; itinerari ideali per gli amanti della natura, della cultura e dell’enogastronomia.