Laterina Pergine Valdarno
Il comune di Laterina Pergine Valdarno nasce nel 2018 a seguito della fusione dei comuni di Pergine Valdarno e Laterina.

PERGINE VALDARNO

Il toponimo Pergine è ritenuto di origine etrusca, forse dal gentilizio etrusco Percenas o Percena. Pergine ha un riscontro anche in Trentino in Pergine Valsugana, territorio della popolazione alpina dei Reti che parlava una lingua affine a quella etrusca. Il Territorio fu abitato anche in epoca romana, testimone il ritrovamento a Poggio Bagnoli, ai piedi del promontorio sul quale si trova Pergine, di una lamina sulla quale compare
un’iscrizione imprecatoria rivolta alla divinità delle acque chiamate “acquae ferventes sive nimfas”. Il Castello di Pergine e’ documentato già a partire dal 1056 quando, insieme alla sua “curtis” faceva parte dei beni appartenenti alla Badia Prataglia del Casentino. Era dotato di mura e nel 1154 fu confermato all’Abate Sasso della Badia Agnano, evidentemente della famiglia Sassi che in quegli anni signoreggiava sul territorio, da parte di Papa Anastasio IV. B Nel 1200 apparteneva, come molti castelli di questo territorio, alla famiglia ghibellina di origine longobarda degli libertini che avevano sostituito i Sassi nel controllo di questa parte della Toscana medioevale. Alla fine del 1300 il libero comune di Pergine, a quel tempo signoreggiato dalla famiglia Cioni, si pose sotto l’accomandita di Firenze, seguendo ancora la sorte della Badia di Agnano dalla quale formalmente dipendeva. La Repubblica Fiorentina, che nel 1337 aveva preso il controllo della zona e che mirava a controllare le piazzeforti militari degli libertini in Valdambra per assicurarsi strade sicure verso la Valdichiana, decise che doveva sorgere proprio in queste terre la nuova città di Giglio fiorentino, la città che non c’è. Facente parte del progetto della Repubblica per la creazione di terre nuove come San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Fiorenzuola, Castelfranco ecc. nel 1350 furono deliberati i lavori di sbancamento ma il progetto si fermò per lo scoppio del conflitto tra Firenze e Milano nel 1351.
Solo nel 1586, quando il Cardinale Carlo Borromeo, in quel tempo Abate Commendatario, rinunciò ai suoi diritti sulla Badia Di Agnano, anche Pergine passò, insieme agli altri possessi dell’Abbazia, sotto il governo diretto di Cosimo I. Nel paese, durante il Cinquecento ed il Seicento, si assiste alla crescita di importanza ed alla contemporanea acquisizione di beni immobili, sia terreni che palazzi, da parte della famiglia fiorentina dei Sestini che si era trasferita da Settignano a Pergine. Di questa famiglia rimangono ancora molti stemmi sui palazzi del paese.
Nel 1772 Pietro Leopoldo. nella ristrutturazione che tendeva a modernizzare lo stato, creò la nuova comunità dei Cinque Comuni Distrettuali con Pergine Capoluogo; A forte vocazione agricola, potenziando di fatto un già esistente distretto per la produzione dell’Olio, tale comunità era formata da Montozzi, Migliari, Badia Agnano e San Pancrazio. Nel 1800 quasi tutti gli edifici circondanti la piazza oggi Piazza del Comune, erano della famiglia Sestini, una delle famiglie latifondiste della zona. L’antico borgo murato conserva ancora una buona parte l’aspetto e l’assetto medioevale. Ancora visibili sono i resti di torri castellane che sono state inglobate nell’abitato. Ancora presente è la Chiesa di San Michele che per la prima volta è documentata nel 1200.
L’ex Comune di Pergine Valdarno era gemellato con Pergine Valsugana. La località Trentina ha in comune lo stesso toponimo poiché si presume le popolazioni che si insediarono in quelle zone del Nord Italia parlassero una lingua volgare di origine etrusca. Entrambi i comuni. chiamati da sempre solamente Pergine, con l’annessione al regno d’Italia del Trentino dopo il primo conflitto mondiale dovettero differenziarsi con “Pergine Valsugana” in provincia di Trento e “Pergine Valdarno” in provincia di Arezzo.
Il comune, nel 2002, è stato chiamato a rappresentare l’Italia nel progetto “Village of Europe” ed ha ospitato altre piccole comunità dell’unione europea, una per paese membro.

LATERINA 

Sebbene anche Laterina abbia origini antiche dettate dai numerosi ritrovamenti nella zona, il suo periodo storico più famoso è quello medievale.
Quando la comunità proveniente dalle “Pievi” si incastellò in quello che è un tipico castello medievale ben visibile anche oggi malgrado i mutamenti subiti nel corso dei secoli, Laterina assunse nella storia un ruolo da protagonista.
Durante il periodo delle guerre fra Firenze ed Arezzo, Laterina Svolse un ruolo primario per la storia della vallata, Il castello, infatti, posto a capo della strada “maestra” che univa le due città, era considerato, per la sua posizione, la porta di ingresso fra i due territori. Naturali quindi le contese fra i due Comuni per il possesso di questo caposaldo. All’inizio delle ostilità fra Arezzo e Firenze, il Castello di Laterina apparteneva agli Ubertini, seguaci dei Ghibellini e aspiranti al dominio e alla Signoria dì Arezzo.
Dopo una prima conquista da parte di Firenze, e la sua riconquista da parte degli Ubertini per Arezzo, a causa di lotte interne, conobbe la ferocia del temutissimo Vescovo Guido Tarlati, che volle il predominio sul castello e portò distruzione e morte per averlo. L’assalto al castello di Laterina è citato nel suo Cenotafio, situato nel Duomo di Arezzo, commissionato dal fratello Pier Saccone e realizzato nel 1330 dagli scultori senesi Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura. La posizione strategica del castello di Laterina, alle porte della città di Arezzo, ne fece sin da allora un presidio molto ambito. E pur avendo subìto più di una volta assalti e distruzioni, nulla ha potuto sottrarre l’inebriante fascino alle sue antiche forme.
Poco tempo dopo, eletto Vescovo di Arezzo Buoso degli Ubertini, questi, evidentemente intenzionato a procurarsi appoggi esterni per consolidare la sua posizione, nel 1336 richiese amicizia di Firenze offrendole il possesso delle terre e castelli della sua famiglia fino a e non fosse conclusa la pace con Arezzo. tra i luoghi consegnati fu compresa Laterina, e la Signoria di Firenze ordinò che venisse riedificata la rocca. Dopo l’ulteriore cacciata dei Guelfi da Laterina nel 1341 e il successivo loro ritorno, con l’integrazione nei beni e nei possessi, un ulteriore tentativo dei Ghibellini di riprendere il castello avvenne nel 1347. Ne furono autori i Tarlati con la complicità di alcuni “terrazzani,” ma il loro progetto falli tragicamente per l’intervento di Firenze.
Dopo questo, l’ultimo episodio che coinvolse Laterina nelle lotte fra Aretini e Fiorentini fu quello che vide il fallimento della congiura capeggiata da Bostolo dei Bostoli di Arezzo nel 1381, per tentare di togliere il castello al dominio della Signoria fiorentina.
Il nome di Laterina è rimasto legato anche all’atto conclusivo della lunga contesa che terminò nel 1384; infatti, avendo l’esercito francese occupato Arezzo, questa fu ceduta alla Repubblica Fiorentina con l’accordo stipulato, tra i rappresentanti del capitano dei Francesi Engnelland, sire di Conci, e quelli di Firenze. il 5 novembre nel Castello di Laterina.
Tra le illustri personalità di Laterina come non poter citare Benincasa da Laterina “Quiv’era l’Aretin che da le braccia fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte”
Il protagonista descritto in questi versi del Purgatorio dantesco, chiamato “l’Aretin”, è Benincasa da Laterina. Benincasa fu un rinomato giureconsulto e podestà del XIII secolo, e indubbiamente rappresentava un’intellettuale di altissimo livello nel panorama italiano dell’epoca.

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