Gonnosfanadiga si trova nella Provincia del Medio Campidano. La Provincia del Medio Campidano confina con le Provincedi Cagliari, Oristano e Iglesias-Carbonia. Gonnosfanadiga confina con Arbus, Domusnovas, Fluminimaggiore, Guspini, Pabillonis, San Gavino M.le e Villacidro.Fonti attendibili dicono che tra il 500 e il 600 d. C. famiglie di pastori giunsero inprossimità del massiccio del Linas e si insediarono nella parte alta del paese formando il primo nucleo di quello che sarebbe stato Gonnosfanadiga (Gonnos, dalla radice gon = collina). Ma il territorio è stato sicuramente frequentato, in tempi molto più antichi, da nuragici e romani. Numerose sono le testimonianze in tal senso: – tombe di giganti, nuraghi e reperti neolitici testimoniano la presenza di nuragici; – Santa Severa, ridente località poco distante dall’abitato e sede di una suggestiva chiesetta campestre, e altri siti hanno restituito numerose testimonianze della civiltà romana: monete, anfore, manufatti di vario tipo, monili, lucerne, stoviglie, arredi funebri e altro. Un secondo nucleo (Fanadiga, probabilmente da fanum = tempio)sorse successivamente nella parte bassa del paese; i due gruppi erano separati dal corso del torrente “Rio Piras” e si fusero probabilmente prima dell’anno 1000, dando vita all’attuale centro urbano. I successivi periodi storici sono testimoniati da inconfondibili segni monumentali, da attività e pratiche la cui origine è sicuramente databile. Così i monaci del periodo bizantino- nel tempo della cristianizzazione delle genti incolte e pagane dell’Iisola – hanno segnato la loro presenza con numerose chiesette campestri, sparse lungo il territorio agrario, portando e diffondendo pratiche colturali fino ad allora sconosciute, come l’innesto, che permisero lo sviluppo dell’attività agricola. Nel periodo aragonese e in quello spagnolo il piccolo centro – allora poco più di un villaggio – getta le basi per la sua organizzazione e il suo sviluppo futuro. In poco più di tre secoli (dalla seconda metà del XVII secolo alla prima metà del XX secolo) Gonnosfanadiga ha avuto un incremento demografico straordinario, passando dai 1.045 abitanti del 1688 ai 7.051 del 1951. Ciò potè verificarsi grazie al livello di benessere raggiunto conl’attività agricola (rinomate nel circondario le pesche e le angurie di Gonnos), l’allevamento e l’artigianato, fonti economiche di cui ancora la Comunità gonnese in parte gode, seppure in dimensioni molto più ridotte. Sono di questo periodo due chiese parrocchiali (Santa Barbara, la più antica, costruita sovrapponendola alla chiesa precedente di S. Antonio Abate; Sacro Cuore, costruita nelle prima metà del 1900); il Montegranatico,i numerosi pozzi pubblici e privati, la Via Porru Bonelli, la Gradinata, per citare i più significativi.