Il Comune di Foiano e la sua frazione Pozzo vantano origini antichissime, risalenti al VI e il IV secolo a.C., come testimonia la presenza di insediamenti etruschi e reperti archeologici in diversi musei nazionali ed internazionali di provenienza foianese, attestazione di un passato ricco di storia e tradizioni. Resti di un ninfeo di epoca romana, sono stati rinvenuti in località “La Cisternella”, non molto distante dal centro del paese. Dopo un secolo di dominio aretino, il castello di Foiano passa nel 1337 alla Repubblica fiorentina, che provvede al restauro della già esistente cinta muraria a forma ottagonale, realizzata in mattoni rossi e fornita di torri. Conteso per quasi un secolo tra Arezzo e Firenze, Foiano, nel 1387 stende il suo primo statuto. Nel 1436 anche il vicino Pozzo viene, per ordine della Repubblica fiorentina, unito al Comune nonostante le continue ribellioni degli abitanti. Nel 1525 inizia l’opera di bonifica ad opera dei Medici e poi dei Lorena che nel 1737 succedono ai primi per l’estinzione del casato. Nel 1789 le truppe francesi occupano la Valdichiana. Dopo l’Unità d’Italia Foiano è tra i primi paesi ad eleggere un Consiglio comunale a maggioranza popolare. Durante la dittatura fascista, nascono nella cittadina toscana associazioni clandestine che intendevano opporsi al regime e trovano la loro ragione di esistere nella lotta di Liberazione e nella Resistenza. Il Comune di Foiano presenta nel proprio stemma araldico un “giglio fiorentino oro in campo rosso”. Sicuramente più antico e forse riferito all’antico nome “Floriano”, nel 1453 la Repubblica di Firenze concede alla terra di Foiano di potersi fregiare del medesimo stemma di Firenze e ad un cittadino del titolo di “nobilis vir”, grazie alla strenua resistenza dimostrata dai Foianesi nel corso del lungo assedio al castello da parte delle truppe napoletane l’anno precedente.
Terra di antiche origini, caratterizzata dalla costante presenza in loco di personalità importanti: da Andrea e Giovanni della Robbia a Luca Signorelli e il Pomarancio. Proprio relativamente ai della Robbia Foiano vanta tante notevoli opere, che danno a Foiano il carattere di un piccolo e piacevole museo robbiano. Tra tutte spicca la “Madonna della Cintola” nella Collegiata di San Martino, una delle opere più compiute di Andrea, ma anche la “Madonna con il Bambino” nella Chiesa di S. Eufemia, “l’Ascensione” nella Chiesa di San Domenico, il nucleo detto delle “Pie donne” e il “Cristo contornato da angeli” nella Chiesa di San Francesco. Il Cinquecento ha lasciato a Foiano, nella Collegiata di San Martino, anche una grande tavola dipinta da Luca Signorelli raffigurante “l’Incoronazione della Vergine”, che rivela l’espressività particolarmente efficace dell’arte del pittore. A cavallo tra il Cinquecento ed il Seicento Antonio Cercignani detto “Il Pomarancio” (1562-1629), è attivo a Foiano dove lascia due grandi dipinti, un olio su tela che rappresenta “La Ss. Trinità con Angeli e Santi”, nella Chiesa della Ss. Trinità, e la “Madonna e Santi” collocato nella chiesa della Collegiata. Scultura, pittura, ma soprattutto chiese, edifici, mura castellane, forniscono un’immagine del paese singolare per la bellezza dei materiali impiegati per la costruzione, dove trionfa il fascino del cotto.
Da vedere: la Chiesa-museo della Fraternita di Santa Maria, il Cimitero di guerra di Foiano della Chiana e la Strada del vino Terre di Arezzo