Sull’apice di una collina, circondato da bei boschi e torrenti, sorge Deliceto il cui borgo originario viene fatto risalire all’anno Mille. Il nome deriverebbe da IIliceto abbinato alla parola elce, un albero che è anche presente nello stemma cittadino sebbene poco presente nel territorio circostante. Il paese si identifica con il possente castello normanno del sec. XI, che si affaccia su un profondo burrone che scende fino al Cervaro. L’edificio spicca per un’alta e massiccia torre quadrata e per le due torri tonde poste alle spalle. Il castello, dopo anni di oblio, sta tornando a nuova vita grazie ad una complessa opera di recupero. Numerose e importanti le tracce del suo passato che ornano quì e là il centro storico ma anche fuori paese. Molto bella nella sua semplicità e spaziosità è la Chiesa Madre intitolata al Santissimo Salvatore (del 1700) che custodisce le reliquie del Beato Benvenuto da Gubbio (copatrono del paese) e una Croce reliquaria del 1400. Altri luoghi di culto di un certo interesse sono la Chiesa di S. Anna (del 1685) e la Chiesa con annesso Convento di S. Antonio (del 1500) che conserva anche un bell’organo a canne risalente al 1700. A quattro chilometri si erge, maestoso, il Santuario della Madonna della Consolazione sorto in epoca imprecisata col nome di San Pietro in Vincoli. Il Santuario si presenta oggi con le stesse caratteristiche architettoniche che possedeva nel XV secolo. Da molti considerato tra i principali luoghi di culto della Capitanata, il Santuario per due anni ospitò S. Alfonso Maria de’ Liguori il quale, com’è noto, oltre che fecondo nel predicare era dotato anche di grande talento artistico che espresse sia musicalmente che con la pittura. In questo Santuario scrisse prima la “Teologia Morale” e poi la popolare “Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo”, una nenia che più tardi verrà diffusa e cantata in tutto il mondo. Ma S. Alfonso Maria de’ Liguori ebbe modo di restaurare anche il famoso quadro della Madonna della Consolazione, un’immagine alla quale era molto legato e che ogni volta sapeva infondergli tanta forza e sollievo. Un altro ospite illustre del Santuario fu San Gerardo Maiella che vi soggiornò per cinque anni e che diede slancio al convento che, tra gli altri ospiti di gran pregio, annoverò nel 1846 anche l’allora Re Ferdinando II di Borbone.A poca distanza da Deliceto sorge un altro Santuario mariano, S. Maria dell’Olmitello, eretto verso la fine del 1400, che è di fatto una cappella. Sono luoghi di interesse il Castello Normanno, il Museo diocesano, la Chiesa di S. Antonio, la Chiesa Matrice del SS. Salvatore, il Convento della Consolazione, il Bosco dell’Olmitello, il Museo nella Chiesa di Sant’Anna e morti, Piazza dedicata a Padre Mattia.