Chiaramonte Gulfi situata a sud della Sicilia, in provincia di Ragusa, nel cuore dei Monti Iblei, conta 8.000 abitanti circa. La città è anche definita il Balcone di Sicilia per la posizione panoramica, con vista che va da Gela (Sud-est) all’Etna (Nord), e la valle dell’Ippari e i suoi paesi (Comiso, VIttoria, Acate) e le dorsali degli Erei fino a Caltagirone, oltre al mare e ai monti Iblei. Dista dal mare 40 km circa. L’economia locale è basata sull’agricoltura con eccellenze quali l’olio d’oliva riconosciuta in tutto il mondo grazie alla certificazione “Dop Monti Iblei”. Viene praticato l’allevamento dei maiali e la trasformazione della carne suina in salumi tipici (principalmente la salsiccia). Le origini della comunità sono molto antiche. La prima denominazione nota è Acrille, fondata presumibilmente da coloni greci. In epoca araba prese il nome di Gulfi e con tale denominazione continuò ad esistere nel periodo feudale, fino al 1299 quando, in una fase successiva al Vespro siciliano,venne distrutta da truppe angioine. La ricostruzione nell’attuale sito, più elevato e fortificato, si deve al conte normanno Manfredi Chiaramonte signore, sul finire del secolo XIII, della Contea di Modica. Da costui, la nuova città, trasse il nome. Distrutta dal terribile sisma del 1693, risorse nello steso sito con un connotato architettonico ed urbanistico tardobarocco. L’economia di Chiaramonte nel passato era essenzialmente agricola. Tuttora l’agricoltura rappresenta una fonte cospicua di guadagno. Notevole è la produzione di uve pregiate datavola e per la vinificazione di qualità; altrettanto importante è la produzione del pregiato olio d’oliva, che ha ottenuto il marchio DOP.