Il Comune di Cavaso del Tomba si stende sul fianco meridionale del contrafforte che dal Monte Grappa si spinge verso il Piave, ad un’altitudine che va dai 190 ai 1139 metri, ed è costituito da una serie di località, per lo più allineate lungo la direttrice stradale Bassano – Pederobba: Obledo, Caniezza (in cui è presente la sede municipale), Paveion, Pieve, Vettorazzi, Granigo e Virago. Due altre frazioni sono incluse nel territorio comunale e sono situate a sud della valle: si tratta di Bocca di Serra e Castelciès. Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione geografica ed urbanistica veramente particolare tanto da poter giustificare l’affermazione secondo cui “Cavaso si distingue per il numero e la individualità dei suoi colmelli che assumono talvolta la fisionomia di paesi dentro il paese”. Da un punto di vista artistico il territorio di Cavaso conserva soprattutto delle belle chiese: la Pieve, dedicata alla Visitazione della Beata Vergine Maria che conserva al suo interno dei pregevoli dipinti; la suggestiva chiesetta di San Martino dell’ XI secolo a Castelcies; l’oratorio di S. Giorgio (sec. XV) situato sul Colle della Bastia e l’oratorio dedicato a Santa Maria Maddalena in Obledo. Sempre nel colmello di Obledo si trovano due ville contigue di grande pregio: Villa Premoli di epoca secentesca e Villa Bianchi risalente al XVIII secolo in stile palladiano.Numerose sono le bellezze naturalistiche del Comune che si possono ammirare grazie a piacevoli passeggiate nella natura incontaminata, a partire dal Monte Tomba, dal quale il paese trae il proprio nome. Inoltre, durante l’ annuale manifestazione “Arte e Natura”, le località di Castelcies, Bocca di Serra e Costalunga diventano un museo a cielo aperto o, meglio ancora, un grande laboratorio artistico che ospita iniziative culturali, concerti, reading di poesia. Figlio di questo Comune è l’artista Francesco Sartor (1865-1920), lo scultore di Papa Pio X.