Casalnuovo Monterotaro è dei tanti paesini sparsi nel Subappennino Dauno settentrionale, quello che guarda da vicino il confinante Molise. Interessante il contesto naturalistico della zona, che comprende numerosi affluenti che conferiscono acqua al fiume Fortore (il secondo di Puglia dopo l’Ofanto) e il vicino lago artificiale di Occhito la cui diga in terra battuta è tra le più imponenti d’Europa. Casalnuovo sorge in cima ad una collina anche se il suo nucleo originario sarebbe stato identificato sulle rive di un torrente più a valle. Le notizie più antiche del paese risalgono al 1137 anche se ufficialmente si parla esplicitamente di Mons Rotarus solo nel 1250.Studi archeologici hanno però dimostrato la presenza dell’uomo sin dalla preistoria. Reperti di epoca romana sono poi venuti alla luce nel corso di scavi effettuati negli anni ‘60 a conferma delle antiche basi su cui poggia questo piccolo centro collinare, sede tra l’altro di una delle tre Comunità Montane della provincia di Foggia. In epoca sveva Casalnuovo osò ribellarsi all’imperatore Federico II che la punì distruggendo il borgo. Sono poche le testimonianze storiche ed architettoniche conservate, anche a causa del rovinoso terremoto del 2002. Su tutte, la Chiesa di Santa Maria della Rocca (del 1656) al cui interno è conservato un bell’organo del 1746. Poco fuori dal centro abitato vi sono i ruderi dell’antica torre quadrata di Monterotaro, una cisterna e le fondamenta del Castello di Monterotàro che si presume fosse stato edificato intorno al IX secolo. Nei dintorni di Casalnuovo vi sono anche i resti dell’antica badia di Monterotàro da cui prese il secondo nome il paese. Questa parte del Subappennino è caratterizzata dalla presenza, nei boschi e nelle aree contigue al fiume Fortore, di un’importante flora e fauna. Da visitare la Chiesa della Madonna della Rocca.