Altivole, piccola cittadina situata nell’alta pianura trevigiana, gode di una vista privilegiata sui colli asolani e sulle Prealpi Dolomitiche bellunesi. Illustri personaggi hanno lasciato un segno tangibile nel territorio, nella sua conformazione e nell’eredità del patrimonio culturale presente. Il Comune di Altivole ospita, nella frazione di San Vito di Altivole, il complesso monumentale Tomba Brion (1970-1978), progettato dall’Arch. Carlo Scarpa (1906-1978). Unicum ed opera summa della produzione scarpiana, il Memoriale che la famiglia Brion ha voluto realizzare è uno strumento poetico di elaborazione del lutto a disposizione dell’intera comunità. La Tomba Brion, recentemente interessata da un eccezionale intervento di restauro, vede la presenza annuale di migliaia di visitatori le cui provenienze indicano il suo respiro e valore internazionale: se numerosi sono i visitatori europei, moltissime sono le presenze da paesi come Giappone, Cina e Stati Uniti. Isolato nella sua misteriosa e affascinante bellezza, sopravvive un monumento legato a una personalità tra le più note della storia veneta: Caterina Cornaro (1454–1510), regina di Cipro, Gerusalemme e Armenia e Signora di Asolo, appartenente a una delle famiglie patrizie più facoltose della Serenissima Repubblica di Venezia. Il principale biografo di Caterina Cornaro, Antonio Colbertaldo, attribuisce alla regina l’iniziativa di dare avvio alla fabbrica del Barco «in mezzo a una bellissima campagna». Sarebbe stato Pietro Bembo a suggerire alla Cornaro la denominazione “Barco”, nell’accezione di ‘paradiso’ (dal greco ‘paradeisos’) o di ‘parco’, o, ancora, di giardino e orto, che il termine greco aveva nella lingua persiana e sanscrita. Nella frazione di Caselle è presente un prezioso quanto raro organo a canne, installato sopra la porta principale d’ingresso nel 1812, costruito nel 1758 da don Antonio Barbini, celebre fabbricatore d’organi e cembali, per la chiesa di S. Maria dei Servi a Venezia. Lo strumento fu poi acquistato dalla comunità di Caselle e oggi è utilizzato per dei prestigiosi cicli di concerti cui concorrono i più affermati organisti del mondo. Al tenore Pier Miranda Ferraro (1924-2008) è intitolato l’Auditorium Comunale. Una delle più importanti voci tenorili degli anni d’oro della Lirica, per tre lustri ha imposto nel mondo la sua interpretazione di “Otello” con trecento recite circa. Si ricordano le incisioni del tenore altivolese con Maria Callas del “Pirata” di Bellini e de “La Gioconda” di Ponchielli. Altivole presenta un territorio fertile e verdeggiante grazie al progetto, riconosciuto a Frate Giovanni Giocondo da Verona (1433-1515), del sistema di scolo dell’acqua per l’irrigazione dei campi, elemento essenziale per la coltivazione dei terreni agricoli presenti. Il connubio terra–acqua permette di mantenere l’essenza rurale del territorio, di privilegiare la vista tramite un paesaggio rispettoso dei cicli della natura, di deliziare il palato con le eccellenze eno-gastronomiche da degustare nei locali gourmet, ristoranti, osterie, agriturismi e aziende agricole di Altivole. Un’esperienza da vivere nel territorio ma che può continuare a riflettersi con le specialità conservate sott’olio prodotte da mani sapienti, per assaporare ricordi a distanza di tempo e di luogo.Cultura, arte e paesaggio si fondono in un ambiente accogliente che merita di essere visitato e vissuto.