Viviamo in un mondo di pazzi e non ce ne accorgiamo

Il Fatto  13 Dicembre 2022



Il rischio è essere maledetti dalle nuove e prossime generazioni per i cambiamenti climatici ma anche per lo spreco della fertilità dei suoli, la qualità dei cibo e la salute nostra e degli animali

Mentre si affamano le famiglie, non solo le più povere, con l’aumento dei costi della corrente elettrica e del gas, e, mentre si continua a depredare e a distrugger le risorse e i valori del territorio – a partire dall’agricoltura e il suo cibo, dal paesaggio e dall’ambiente – procede, a suon di miliardi di euro, il sostegno ai petrolieri e proprietari di miniere a carbone, i produttori del veleno mortale per il clima, quello prodotto dalle perforazioni e dalle miniere, prima chiuse e ora riaperte. Come a dire che il Paese è nelle mani dell’Eni e non del governo di centro destra. Non a caso la sua presidente, contraria alle perforazioni dell’Adriatico, appena si è insediata a palazzo Chigi, ha cambiato opinione, dando ascolto a chi decide della durata del suo mandato. Basta un po’ di memoria e ricordare la fine di un altro presidente, Renzi, che, per un breve tempo, è stato un vero e proprio imperatore, applaudito soprattutto da persone insospettabili, in particolare donne, un tempo accese rivoluzionarie. Messo in disparte dagli stessi che l’avevano collocato sul trono, ma non dai petrolieri riconoscenti che si sono divertiti, a fine mese, ad ascoltarlo e ad applaudirlo per le sue dotte lezioni su “il neoliberismo e il fascino del dio denaro”. Mentre scrivo sto pensando ai tanti veri falsi che animano il mondo nel tempo triste dei crolli di ghiacciai millenari, tsunami, smottamenti e frane, focolai di guerra in ogni angolo del mondo, ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più numerosi e più poveri, tempeste di ogni tipo, e, soprattutto, clima avvelenato e impazzito. Si pensi a quello che ho detto all’inizio di questa mia breve riflessione e agli incontri – tutti regolarmente siglati e numerati – organizzati nei luoghi più ricercati del mondo, esclusivi per le più belle vacanze. Là dove i capi di governo, sostenitori dei petrolieri e delle industrie che producono armi, si sono affannati a proclamare le misure prese per salvaguardare il clima e la pace, mentre nei loro paesi si sono adoperati e si adoperano a fare tutto l’incontrario. Non sembra, ma viviamo in un mondo di pazzi che stanno facendo l’impossibile per fare impazzire ognuno di noi, poveri mortali, le vittime sacrificali del dio denaro. Nel frattempo ci siamo nutriti di dosi eccessive di indifferenza fino al punto di diventare insopportabili masochisti, numeri di un algoritmo che pensa e ragiona per noi. Intanto la nostra fedele compagna, la televisione ci rende sempre più vittime della pubblicità, di film americani inguardabili perché fatti male e, non solo, perché promotori primi di droga, disastri, stupidità, violenza, guerre. Che dire poi della seconda voce, quella dell’agricoltura industrializzata e degli allevamenti superintensivi, che ha contribuito alla situazione che vive il clima. Uno spreco di fertilità dei terreni e sostenibilità ambientale; di qualità del cibo e della salute nostra e degli animali; di occupazione e, ciò che è peggio, di biodiversità, che è vita. Siamo messi male e non ci ribelliamo e così che siamo diventati veri falsi anche noi, pronti – vista l’eredità che lasciamo – per essere maledetti dalle nuove e prossime generazioni.

Pasquale Di Lena – ideatore e fondatore delle Città dell’Olio