“Gocce” alla Casa del Cinema di Roma per rassegna cinematografica “S-Cambiamo il Mondo”

Il Fatto  06 Giugno 2022



Un sabato pomeriggio ricco di emozioni alla Casa del Cinema di Roma per Nicola Malorni e Simone D’Angelo, accolti per la proiezione e del cortometraggio Gocce alla V edizione della rassegna cinematografica “S-Cambiamo il Mondo” in programma il 4 e 5 giugno. Madrina del festival la psicoanalista junghiana Barbara Massimilla, presidente dell’Associazione DUN Onlus, che si occupa di psicoterapie gratuite ai migranti.

Molto apprezzato dalla nutrita platea della sala Deluxe di Largo Marcello Mastroianni il film breve molisano prodotto da Kairos Cooperativa Sociale di Termoli nel 2021 nell’ambito dell’Avviso pubblico della Regione Molise “Turismo è Cultura 2020”. Come per gli altri film scelti per la prestigiosa rassegna, anche per Eva, la giovane donna vittima di violenza psicologica interpretata in Gocce dalla talentosa attrice romana Noemi Bordi,  il coraggio, la tenacia, la capacità relazionale e affettiva, l’attaccamento alla vita, in particolare delle donne, sono il blend (è proprio il caso di dirlo) necessario per riaffermare la libertà inalienabile dell’individuo e il primato della democrazia di fronte a violenze di ogni genere, da quelle domestiche alle guerre e dittature. È questo il fil-rouge che ha unito le opere cinematografiche e culturali della rassegna romana ed Eva, grazie all’olio sul pane, quello delle merende nell’uliveto di Guardialfiera con i suoi amici d’infanzia, Pietro e l’Ulivo colpito dal fulmine Fausto, ritrova se stessa attraverso quel bruciore alla gola che ti ricorda che “sei viva” e che “ogni cosa ha sapore”. È il risveglio aurorale di sensazioni fisiche e di emozioni ad attivare quel processo decisionale che la aiuta, come un ramo  contorto di ulivo, a “cambiare strada”. In questo modo, se D’Angelo sottolinea l’importanza dell’auto-determinazione individuale nell’affrancamento dalla violenza, Malorni rivela il profondo potere trasformativo che il mondo interiore (che è anche “paesaggio”) può esercitare sul percorso di vita individuale: un connubio vincente, tra cinema e Psicologia analitica, che nel “laboratorio Molise” (così a definirlo Malorni) firma la prima produzione cinematografica italiana dedicata all’olivicoltura come strumento di resilienza e promozione di benessere.

Uno spazio d’eccezione non poteva, per queste ragioni, non essere riservato anche all’ottimo olio EVO molisano della Cooperativa sociale Kairos, quello prodotto con le olive di  Fausto, il coprotagonista arboreo del corto che , dall’olivicoltura e in appena due anni ha oltrepassato , grazie al cinema sociale, i confini regionali, approdando finanche alla Casa del Cinema di Villa Borghese. In una degustazione guidata,  l’esperta assaggiatrice Barbara Bietolini, in collaborazione con il coordinamento regionale delle Città dell’Olio della Regione Lazio, ha contribuito a valorizzare nell’ambito della rassegna cinematografica l’extravergine molisano estratto dalle olive del “patriarca” (così vengono definiti gli Olivi secolari e millenari dagli olivicoltori) che ha segnato l’avvio dell’Olivo-cultura sociale in Italia e inaugurato una virtuosa sperimentazione di un connubio interessante, quello dell’olivicoltura e del cinema sociale, apprezzato anche in contesti come quello di “S-Cambiamo il Mondo” ove sono ospitati film del calibro di “IL CORPO DELLA SPOSA” di Michela Occhipinti (2019, 94’), “OPEN ARMS. LA LEGGE DEL MARE” di Marcel Barrena (2022, 109’), “AFTER LOVE” di Aleem Khan (2020, 89’).