Al via il progetto “L’olivo gentile.Lo splendore ignorato delle ulivete”. Martedì 20 luglio webinar con Francesco Battistoni
Le ulivete sono una grandissima risorsa per i nostri territori e le nostre comunità, ma spesso nemmeno lo sappiamo.
“L’olivo gentile. Lo splendore ignorato delle ulivete” è il progetto nato per aggregare e dare forza a tutte le esperienze e i progetti, grandi e piccoli, che da nord a sud promuovono attività innovative di gestione delle ulivete, ma soprattutto per favorire la nascita di nuove progettualità. Il progetto è stato ideato e promosso dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dal Lab Center for Generative Communication diretto dal professor Luca Toschi dell’Università di Firenze.
Gli obiettivi del progetto: da aree a rischio abbandono ad ambienti di sviluppo di nuove economie e socialità
Le ulivete possono tornare a essere ambienti in cui le comunità sviluppano un nuovo modello di sviluppo economico – sostenibile e innovativo – e inedite forme di socialità, inclusione e formazione. Il progetto, infatti, mira a riportare al centro delle nostre comunità le ulivete (a partire da quelle abbandonate o a rischio abbandono), intese come ambienti privilegiati per la sperimentazione di nuove socialità, e a valorizzare la ricchissima – ma spesso poco conosciuta – cultura dell’olio e dell’olivo di cui sono portatori tanti dei nostri territori. “L’olivo gentile” mira a ripensare profondamente il concetto di “agricoltura sociale”, sviluppandone la funzione socio-economica e culturale in direzione di una strategia di sviluppo e cura del territorio e dell’intera comunità che vada oltre il recupero di soggetti svantaggiati.
“La crisi che stiamo attraversando come sistema-paese – sostiene Luca Toschi, direttore del Lab Center for Generative Communication – è iniziata ben prima di questa devastante pandemia. Soprattutto non è, come molti dicono, una crisi dovuta a mancanza di risorse. Al contrario, le risorse sono tantissime, ma noi continuiamo a guardare la realtà con delle lenti vecchie, non adeguate alla complessità del mondo che abitiamo, e quindi non riusciamo a riconoscerle. Figuriamoci a metterle a sistema e a valorizzarle.
Il persistere di un modello di Comunicazione vecchio e concretamente superato dai bisogni emergenti dal presente gioca un ruolo fondamentale in questa crisi. Anche l’uso delle nuove tecnologie da questo punto di vista appare inadeguato ad affrontare le nuove criticità, ma soprattutto a metterci in condizione di sfruttare al meglio le infinite possibilità che abbiamo a disposizione.
Dobbiamo superare la vecchia idea di Comunicazione intesa come semplice promozione di un prodotto finito.
Il progetto “L’olivo gentile. Lo splendore ignorato delle ulivete” ha esattamente questo obiettivo: sviluppare una Comunicazione capace di attivare processi di community building in grado di aggregare i tanti, tantissimi, potenziali portatori d’interesse, appartenenti ad aree sociali, economiche, culturali e politiche più diverse ma tutte convergenti sulla necessità di recuperare e potenziare l’olivicoltura. Il rilancio del settore può arrivare a generare l’immenso valore di cui è portatore solo se riusciamo a intercettare le convergenza d’interessi fra stakeholder che tradizionalmente non sono abituati a collaborare e a cooperare fra di loro. Pensiamo, ad esempio, alla rete di relazioni – interazioni sia materiali che simboliche – che si può alimentare fra l’olivicoltura e il settore della salute e del benessere, del turismo di ultima generazione, oppure al rilancio del nostro artigianato all’avanguardia nel mondo, alla rigenerazione del capitale sociale, alla sperimentazione di nuove pratiche di socializzazione e formazione all’interno delle comunità.”
“Il paesaggio olivicolo italiano è un patrimonio sommerso dal valore inestimabile. L’Italia è caratterizzata da olivete e olivi millenari di straordinaria bellezza di cui nessuno conosce l’esistenza. Con iniziative come questa – e prima ancora con la Camminata tra gli olivi e la Merenda nell’oliveta – abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione dell’olivo a cui l’Unesco ha riconosciuto un ruolo culturale e di volano nello sviluppo delle comunità rurali – spiega Michele Sonnessa Presidente delle Città dell’Olio – Intorno all’olivo nascono le città di identità come le conosciamo oggi, che attraverso l’insieme di saperi e mestieri ad esso collegati, promuovono prodotto e paesaggio insieme. L’olivo e l’olio sono un elemento identitario a cui non possiamo rinunciare, perché parla di chi siamo e delle nostre radici. Ma è anche una leva potente di sviluppo turistico ed occupazionale, attraverso un’offerta integrata di esperienze legate all’olio improntate alla conoscenza e alla convivialità e investimenti a sostegno dell’autoimprenditorialità legata all’agricoltura sociale. Per questo abbiamo sposato l’idea del Lab Center for Generative Communication dell’Università di Firenze di censire e mettere in rete le esperienze di valorizzazione di questo patrimonio, per dare vita ad un network in grado di creare opportunità e progettualità per i nostri territori. L’obiettivo è contrastare l’abbandono dei terreni olivicoli e promuovere una nuova idea di agricoltura sociale strettamente connessa al turismo dell’olio”.
Gli attori del progetto: 375 Comuni impegnati a rivitalizzare le ulivete
In questa prima fase sono coinvolti principalmente i 375 Comuni che aderiscono alle Città dell’Olio, ma entro la fine del 2021 sono previste la realizzazione di un evento nazionale per attivare e rafforzare una community di istituzioni, associazioni, imprese in cui ogni soggetto interessato possa avere un ruolo attivo e una banca dati nazionale e internazionale sull’olivicoltura sociale e la cultura dell’olio e dell’olivo, per favorire la collaborazione e lo scambio tra tutti i portatori di interesse e facilitare la nascita di nuove progettualità a livello locale, regionale e nazionale, con un occhio di riguardo ai paesi produttori di olio d’oliva che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Primo appuntamento: un webinar per condividere i progetti e ampliare la community degli stakeholder
Martedì 20 luglio si terrà un webinar, destinato alle istituzioni che aderiscono alle Città dell’Olio, in cui saranno presentati i risultati di un’analisi interna realizzata dal Lab Center for Generative Communication tramite la somministrazione di un questionario per mettere a sistema i progetti e le iniziative che riguardano l’olivicoltura sociale, il contrasto all’abbandono delle ulivete e la valorizzazione della cultura dell’olio e dell’olivo e per individuare in maniera partecipativa nuovi stakeholder sui territori interessati a partecipare allo sviluppo del progetto. All’evento parteciperà anche Francesco Battistoni, Sottosegretario del Mipaaf con delega alla filiera olivicola.
Maggiori info
Visita il sito web https://officinediusus.scientiatqueusus.org/olivo-gentile-official-page/ o scrivi a marco.sbardella@unifi.it.