La città dell’Olio di Bitonto produrrà ricambi per le preziose macchine salvavita utilizzate nei reparti di terapia intensiva per la lotta al Coronavirus
Anche la tecnologia si mette al servizio dei medici e delle strutture sanitarie italiane – da settimane impegnate a fronteggiare l’emergenza Coronavirus – e il comune di Bitonto si fa trovare pronto. Saranno prodotti infatti nella città dell’olio i ricambi per le preziose macchine salvavita utilizzate negli ospedali di tutto il Paese per curare i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva e in moltissimi casi contagiati dal temibile Covid19. Saranno infatti realizzati grazie alla dotazione strumentale del FabLab Poliba, il progetto del comune di Bitonto nato in collaborazione con il Politecnico di Bari, i pezzi necessari a mantenere funzionali i macchinari ospedalieri, in questi giorni diventati preziosissimi per via dell’intenso lavoro a cui sono sottoposti. «Come per il nord – ha spiegato il direttore del FabLab Poliba, Nicola Parisi – anche le nostre strutture ospedaliere sono in difficoltà nel fronteggiare soprattutto le complicazioni respiratorie più serie legate alle polmoniti da coronavirus data la mancanza di numerosi pezzi di ricambio e sistemi per aumentare la capacità ed il numero dei pazienti che hanno necessità di ventilazione polmonare forzata. A tal riguardo il FabLab POLIBA è stato contattato da Massimo Temporelli, del The FabLab di Milano, che negli ultimi tempi ha collaborato con il Policlinico di Milano per la creazione di una rete di laboratori di fabbricazione digitale sul territorio nazionale a supporto delle eventuali richieste di questi pezzi speciali; questa iniziativa disporrà di una pagina web dedicata dove gli ospedali potranno visionale la modelloteca di pezzi offerti ed individuare il laboratorio di produzione più vicino legato a questa rete nazionale. IL FabLab POLIBA sarà in questa mappa il riferimento per il centro della Puglia e comunque a sostegno di tutto il territorio regionale». Il contributo del FabLab di Bitonto però si sta rivelando utile anche per i soggetti privati che richiedono la produzione di dispositivi messi a punto negli ultimi giorni per poterli volontariamente donare a chi si occupa in prima linea di fronteggiare la crisi; esemplare in tal senso è la produzione di visiere paraschizzi che il laboratorio del progetto comunale sta già producendo. «Numerose aziende manifatturiere – ha aggiunto poi Parisi – soprattutto attive nel settore del tessile, stanno lavorando per riadattare le loro capacità verso la produzione di mascherine e tute di protezione e più in generale di dispositivi di protezione individuale; le aziende che si rivolgono direttamente al FabLab POLIBA sono da noi sollecitate a contattare la task force del Politecnico che si sta occupando del supporto tecnico ai percorsi di certificazione necessari rimanendo sempre a disposizione per la prototipazioni di elementi necessari ai singoli progetti».