“Doveroso pensare anche al turismo dell’olio”. Il punto del Sen. Dario Stefàno
Il Senatore Dario Stefàno, promotore dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2020 attraverso il quale si realizza la sostanziale equiparazione tra le attività di oleoturismo e quelle di enoturismo commenta l’approvazione alla Camera di questo importante passo avanti verso il rilancio del turismo dell’olio.
“Era doveroso pensare anche al turismo dell’olio, che al pari dell’enoturismo ha potenzialità enormi di trainare il Made in Italy, facendo dei prodotti tipici per antonomasia del nostro Paese – vino ed olio – due attrattori straordinari e motori di sviluppo e di valorizzazione dei territori.
Avevo assunto un impegno con i produttori italiani, già quando nel dicembre 2017 avevamo approvato con la legge di bilancio l’emendamento che ha istituito l’enoturismo. Era pertanto un impegno mio personale per questa legislatura riuscire a portare a compimento anche questo progetto che riconosce valore ad un segmento produttivo e ad una forma di attrattività che cresce di anno in anno.
È giusto di qualche settimana fa, ad esempio, il primo studio sul “turismo dell’olio”, curato dalla professoressa Roberta Garibaldi per il venticinquesimo anniversario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, che ha rivelato come il quadro stia cambiando, confermando che l’olio al pari del vino esercita un appeal incredibile nei confronti dei turisti enogastronomici, che chiedono di vivere un’esperienza. Probabilmente è diverso solo l’identikit del turista, ma i numeri confermano le incredibili potenzialità di un Paese come l’Italia che in tema di olio è leader mondiale, non solo in termini di qualità e quantità produttiva, ma anche come bagaglio di storie ad esse collegate, di paesaggi disegnati dagli ulivi, di tradizioni legate, che costituiscono un insieme incredibilmente attrattivo, perché autentico e fortemente identitario. Si viaggia, insomma, nei paesi storicamente vocati all’olivicoltura, per scoprire l’olio e dunque per partecipare alla raccolta delle olive, visitare un frantoio, passeggiare tra gli alberi millenari, degustare in campo un olio appena franto.
Oggi tutto questo è normato da una apposita legge nazionale che come per l’enoturismo si propone il raggiungimento di alti e uniformi standard qualitativi in tutto il Paese. La legge consta di tre commi che normano per la prima volta l’oleoturismo, termine con cui si indicano, “tutte le attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione”. Dal 1° gennaio 2020 saranno estese all’olio le disposizioni previste dalla legge 27 dicembre 2017 n. 205, quella appunto che ha regolamentato per la prima volta il settore del turismo del vino. Ora, come indicato dallo stesso emendamento approvato, si attende il decreto attuativo da adottare entro 3 mesi.
Un provvedimento importante e strategico, che sento il dovere di dedicare alla mia terra, come auspicio affinché, presto, si possa cambiare passo per la soluzione del problema della Xyella. Il mio sogno è tornare a ricoprire il protagonismo che ci ha fatto scrivere le pagine più belle e significative della storia di un prodotto che è simbolo della Puglia e del Paese intero.
Dario Stefàno – Senatore della Repubblica