La voce del territorio
La Voce del Pastore, l’iniziativa promossa dalla Conferenza Episcopale Abruzzo-Molise per il Turismo, alla sua seconda edizione, ha vissuto anche questa volta quel luogo incantevole che è La Piana dei Mulini, l’Albergo diffuso- Ristorante, posto là dove si spande il verde della biodiversità e si può ascoltare, come sottofondo, lo scorrere lento del fiume Biferno, appena all’inizio del suo percorso. Come lo scorso anno i suoni e i canti dolcissimi dei zampognari di S. Polo Matese a dare il senso di appartenenza a un territorio che distende all’ombra del Matese, la catena di montagne che si divide tra Molise e Campania, da poco riconosciuta nella sua interezza Parco Nazionale. Una grande opportunità per uno sviluppo programmato, produttivo e turistico, che, per dare i suoi frutti e influenzare positivamente il resto dei territori della nostra Regione, ha bisogno di una programmazione, di quel Piano di sviluppo che non c’è, per approntare strategie, in particolare quella di marketing.
Un aspetto, quest’ultimo, fondamentale per allestire strutture e organizzare strumenti, creare professionalità, comunicare e far vivere i tanti piccoli, ma sempre più attrattivi, territori del Molise, con le altre montagne, le tante colline, il mare; la storia di secoli e, nella gran parte dei casi, di millenni; la cultura; la ruralità, più diffusa che altrove, al pari della biodiversità; il paesaggio, o meglio, i paesaggi che incantano con la loro bellezza, là dove non maltrattati dai pali eolici e da altre strumentazioni, poste, il più delle volte, senza criterio; l’agricoltura quale fonte di cibo ed espressione alta delle migliori e, spesso, singolari tradizioni legate al folclore, alla cucina, alla trasformazione e conservazione dei prodotti.
Un pacchetto ricco di opportunità, soprattutto se si pensa alla diffusa realtà delle chiese e delle cattedrali, grandi contenitori di storia, cultura, arte, come prezioso filo conduttore. In pratica, un glocale in grado di poter parlare al globale, cioè a un mondo sempre che, oggi più che, mai ha più bisogno di camminare, scoprire, emozionarsi, mangiare sano, vivere un stato di benessere, sentire il racconto del passato per vivere meglio il presente e organizzare il domani; utilizzare più il volto che il viso, o la faccia, e aprirsi all’altro con il dialogo. Queste ed altre riflessioni, tutte legate al momento che viviamo con i tanti silenzi e i rischi di isolamento, facile a trasformarsi in scontro, ben dette da Sua Eccellenza Mons. Angelo Spina, arcivescovo oggi di Ancona, dopo essere stato alla guida della Diocesi Sulmona. “Don Angelo” per la sua gente, che ieri è intervenuta numerosa a dare il saluto di un territorio che dalla sua Colle d’Anchise, va a San Polo Matese, Bojano, l’antica capitale dei Sanniti.
Il Consigliere regionale Domenico di Nunzio con un intervento molto appassionato e da “ camminatore” ha presentato il programma regionale sul tema cammini e itinerari quale strumento per possibili azioni di sviluppo delle aree interne.
Don Angelo, riprendendo il discorso del consigliere regionale Domenico Di Nunzio, ha parlato, partendo da una sua personale esperienza, dei cammini e del progetto Parco Culturale Ecclesiale. E’ stato il suo intervento una grande lezione di catechesi sulla bellezza e la difesa del territorio. Una lezione di saggezza e di conoscenza e amore del territorio.
Il direttore regionale della pastorale Mario Ialenti ha illustrato le attività della pastorale e la possibilità di porre in essere sinergie tra le Diocesi e la Regione in attuazione del protocollo d’intesa firmato a livello nazionale lo scorso 6 luglio. Ha ricordato che questa azione di promozione del territorio è stata frutto anche del meeting di Sulmona tenutosi nei giorni 1 e 2 giugno 2017 dove è stata elaborata la carta di Sulmona. Altro progetto sul quale la Pastorale sta lavorando è quello del turismo universale accessibile in collaborazione con l’Associazione Itria, diretta da don Valerio Pennaso, che ha come obiettivo l’accessibilità al turismo con l’interazione delle tre religioni monoteiste : cristiana, ebraica e musulmana.
Un incontro che ha posto al centro il Territorio, il bene comune più prezioso che abbiamo e il solo che, con i suoi valori, le sue risorse, i suoi primati a livello mondiale, dà al Molise ed al Paese, la possibilità, di programmare il futuro. Il Paese, l’Italia, che ha il 60% del patrimonio storico – culturale del mondo; la più ricca biodiversità; il maggior numero delle indicazioni geografiche, dop e igp, con una potenzialità enorme qual è quella espressa da quasi 5mila prodotti tipici tradizionali, cioè registrati da almeno 20anni; un patrimonio di biodiversità olivicola (530 varietà autoctone), pari al doppio del resto del mondo, e, il maggior numero delle varietà di viti, con migliaia e migliaia di tipologie di vino, sempre più diffusi e noti nel mondo. Un patrimonio enorme frutto di un insieme di territori, nella gran parte collinari, e di una presenza, ancora diffusa, dei protagonisti primi della nostra agricoltura, i coltivatori. Un’agricoltura che è l’atra faccia di una medaglia rappresentata anche dall’agricoltura industriale.
Territori che, al ritmo di 8 mq/secondo, perdono terreno fertile, una volta coperti da cemento ed asfalto. Fino a quando non si pone un blocco a questo spreco nessuno si può vantare di Isuccessi per la nostra agricoltura, proprio perché la grande priorità è la salvaguardia,tutela e valorizzazione dei territori che, con la bontà, esprimono anche la bellezza.
Un interessante incontro che ha avuto un altro grande protagonista, Piero Ricci, il grande maestro della zampogna, lo strumento che da sempre accompagna “la voce dei pastori”.
Pasquale Di Lena – ideatore e promotore delle Città dell’Olio – Presidente onorario pasqualedilena@gmail.com