O.N.A.O.O. si conferma punto di riferimento internazionale per gli assaggiatori di olio di oliva, dalla Tunisia alla Norvegia, da Taiwan alla Francia
O.N.A.O.O. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva) si riconferma punto di riferimento indiscusso per gli assaggiatori di olio di oliva italiani ed esteri dopo il III Meeting Internazionale che si è svolto per la prima volta a Roma, e nuovamente accreditato come momento d’incontro di alta formazione a livello internazionale, avendo riunito assaggiatori, relatori e giornalisti d’Italia, Francia, Belgio, Lituania, Danimarca, Norvegia, Svizzera, Turchia, Olanda e Taiwan. Dal 1983 l’Organizzazione Nazionale, nata ad Imperia, riserva ad assaggiatori professionisti e aspiranti tali, un’opportunità formativa all’avanguardia con l’obiettivo di promuovere, diffondere e valorizzare l’arte dell’assaggio dell’olio di oliva, uno dei più grandi patrimoni del nostro territorio, sia da un punto di vista tecnico che operativo.
Diversi i momenti dedicati da O.N.A.O.O., agli Assaggi Guidati, secondo i filoni tematici: “Origini e cultivar, il profilo sensoriale di oli nazionali”, “Le differenti intensità dei principali descrittori negativi e positivi”, “Origini e cultivar, il profilo sensoriale di cultivar mediterranee (Spagna, Grecia, Tunisia), “Origini e cultivar, il profilo sensoriale di cultivar dal mondo”. Dalla formazione all’aggiornamento, O.N.A.O.O. ha fatto da lente di ingrandimento e focus su aspetti di cruciale attualità e rilevanza per il settore, per il mondo agricolo e produttivo, alimentare e per la ricerca nel campo della nutrizione.
Secondo dati raccolti da O.N.A.O.O. e presentati da Marcello Scoccia, Vice Presidente e Capo Panel ONAOO, il 2017 è stato un anno di campagna, tecnicamente definita “di scarica” per l’intera area mediterranea e nel 2018, la produzione sarà globalmente migliore, anche se, si prevede una riduzione della produzione in Spagna, con circa 100 mila tonnellate in meno, a causa delle temperature elevate e della siccità. La Tunisia sarà al top delle sue potenzialità e per la quale si prevede il triplo dell’olio avuto nel 2017. Dalla sua parte il favore di piogge arrivate al momento giusto insieme a generali condizioni favorevoli. Sarà l’area più felice, con risultati relativi che raggiungono i massimi livelli previsti, in questa campagna olearia. In risalita l’Italia: si possono prevedere 80mila tonnellate in più con la Puglia in testa, (rappresenta il 40/50% della produzione totale del paese). Andrà meglio anche la Sicilia e la Calabria, con risultati discreti. Nell’area centrale: Toscana, Marche, Umbria e Lazio troveremo meno volumi, per siccità e calore.
Fa progressi la ricerca nel campo dell’olivicoltura, soprattutto della nutrizione con analisi importanti sui benefici alimentari dell’olio extravergine di oliva. A dirlo con cognizione di causa, è Francesco Visioli, Dottore di Ricerca in Biotecnologie, Farmacologo, Docente di Nutrizione Umana all’Università’ di Padova.
Facendo un chiaro distinguo tra olio di oliva e olio extravergine di oliva – solo quest’ultimo può considerarsi di qualità – Visioli ci tiene a liberare il campo dalle facili teorie che vogliono per forza individuare nell’olio componenti curative. L’olio di oliva, anche extravergine, non lo è. Più corretto e importante è tener conto,
invece, del suo intervento nel patrimonio genetico. Oggi siamo in grado di vedere gli effetti di alcuni componenti, come i polifenoli, sul genoma e anche sulle proteine e, quindi, sulla composizione stessa dell’organismo. In particolare, come i polifenoli dell’oliva modificano quei geni che sono coinvolti nella disintossicazione dell’organismo. In altre parole e più semplicemente: l’olio extravergine ci aiuta a ripulire il nostro corpo. Tramite il consumo di olio di qualità, in questo modo, assumiamo composti che aumentano le difese e contrastano le aggressioni esterne. Il Dottor Visioli consiglia 20/25 ml di olio extravergine di oliva al giorno, che equivalgono a 2 cucchiai da minestra, da associare però ad una dieta sana. Attenzione poi, a parlare degli antiossidanti nell’olio, su cui, in realtà, la ricerca ha ancora molta strada da fare, prima di poter sostenere in modo inconfutabile che migliorano la salute e allungano la vita, mentre è andata molto avanti, nonostante si parli di un prodotto mediterraneo e non globale, nel dichiarare che l’olio extravergine aiuta a prevenire le patologie cardiovascolari.