Verso la XLIV Assemblea nazionale delle Città dell’Olio
La nostra Associazione entra nel suo 23esimo anno di attività. E ogni volta che siamo alle porte di una assemblea nazionale, una riflessione sul significato dello stare nella nostra rete, che parta dal nostro glorioso passato per immaginare un futuro sempre più roseo, ci sembra doverosa. Essere Città dell’Olio oggi, deve essere un elemento che aggiunge “valore” alle amministrazioni socie, deve avere un contenuto di forte identità culturale di un territorio, proponendosi come strumento di progettualità e di attrazione di investimenti per realizzare occasioni, eventi e progetti di marketing territoriale che permettano ad un singolo territorio o più territori di un area omogenea di condividere una strategia comune nella difesa della storia, delle origini, del territorio, del paesaggio, delle produzioni tipiche, delle attività agricole, un insieme di valori fondamentali nelle politiche di promozione dei territori con particolare riferimento alle specificità produttive agricole e alimentari d’eccellenza quali l’olio extra vergine. Essere Città dell’Olio deve voler dire: pianificare in maniera sostenibile i territori, i nostri piccoli centri e le aree marginali, volte a valorizzare le peculiarità delle comunità locali; mettere a sistema le azioni di programmazione e valorizzazione dell’eccellenza ambientale ed eno-gastronomica, motrice di flussi turistici importanti anche negli itinerari di fruizione del patrimonio culturale dei nostri territori; capitalizzare una rilevante esperienza nella promozione territoriale, delle buone pratiche amministrative nel contesto dell’attrattività turistica e della promozione territoriale; attuare un programma di governo del territorio esaltandone le specificità colturali e culturali di una civiltà millenaria quale quella dell’olio di oliva. E tutto questo passa attraverso una partecipazione attiva alle iniziative, agli stimoli, alle opportunità offerte dall’Associazione nazionale che grazie al suo essere Rete, una Rete di oltre 330 realtà amministrative italiane, permette di fare sistema e lobbying sulle tematiche che ci caratterizzano e sulle quali le nostre Amministrazioni stanno investendo ed investiranno nei prossimi anni, quella civiltà dell’olio, opportunità di sviluppo a supporto dei propri cittadini consumatori e delle aziende che nell’origine del prodotto riconoscono un valore aggiunto che è la ricchezza del nostro patrimonio olivicolo italiano. Una “forza di Rete”, che si esplica nelle sue strutture regionali che devono assumere un impegno forte di pressione e di indirizzamento delle politiche regionali sulla programmazione del territorio, sul tema del Paesaggio come bene da tutelare nel rispetto della biodiversità, sul tema dell’abbandono degli oliveti come opportunità di rilancio di una agricoltura sociale a favore dei giorni e delle categorie “svantaggiate”. Un impegno forte sull’educazione dei bambini e dei giovani dei nostri territori, in quanto conservatori futuri di quel patrimonio olivicolo secolare; sulla formazione dei nostri amministratori affinché colgano la visione politica futura di sviluppo; sul turismo dell’olio vera e grande nuova opportunità di “esperenzialità” della civiltà olivicola. Le Città dell’Olio come programma di governo sono una opportunità, una opportunità che va colta e va vissuta affinché diventi occasione di crescita dei territori e dei suoi cittadini!
Enrico LUPI, presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio