Olio d’oliva una passione che vive nei secoli
Le origini dell’olio sono antichissime. Ricerche archeologiche recenti hanno permesso di collocare la probabile nascita della pianta d’olivo in Israele, nei pressi della città di Haifa, a seguito del ritrovamento di alcune tracce risalenti al V millennio a.C. Ma fu lungo le coste sud-orientali del Mediterraneo che l’olivicoltura visse la sua stagione più prospera grazie anche alla spinta data dalla Grecia (pur senza dimenticare altre importanti realtà produttive come la Siria, la Palestina e la Turchia), che proprio nell’olio trovò la fonte primaria della sua prosperità commerciale, valorizzandone e diffondendone il consumo tra i suoi abitanti.
A partire dal VIII sec. a.C., con la colonizzazione greca dell’Italia meridionale che diventerà poi Magna Grecia – la coltivazione dell’olivo fece la sua comparsa anche nella nostra penisola, dove non tardò a diffondersi. Con la caduta dell’Impero Romano e le successive invasioni barbariche, ebbe inizio un periodo di decadenza anche per il settore olivicolo, che solo dopo all’anno Mille, grazie soprattutto alle ingenti donazioni terriere ricevute da Conventi e Monasteri, cominciò a dare segni di ripresa. Qualche secolo più tardi, la ripresa si concretizzò con l’incremento degli scambi internazionali verso Oriente ed Europa del Nord ad opera dei mercanti veneziani, fiorentini e genovesi. Da quel momento in avanti, la buona reputazione dell’olio italiano si diffuse rapidamente. Nel corso del XVIII sec. ebbe luogo la prima catalogazione ufficiale delle varietà di albero d’oliva presenti sul nostro territorio, effettuata sulla base della loro provenienza geografica. Furono Puglia e Toscana, le due regioni a maggiore estensione colturale, a distinguersi per le caratteristiche dei loro oli. Il secolo successivo vide invece la prepotente entrata in scena dell’Umbria, invasa da nuovi impianti olivicoli, che per molto tempo rimase la principale area produttiva dell’intera penisola. La produzione nazionale di olio ha attraversato un periodo di difficoltà nei primi decenni del ‘900, a causa sia delle guerre che del successivo abbandono delle zone rurali. Solo in tempi recenti, anche in coincidenza con la scoperta dei benefici nutrizionali derivanti da un calibrato consumo di olio, il comparto nazionale sembra avere spiccato il definitivo volo, forte del successo che questo “fenomeno italiano” riesce a riscuotere in tutto il mondo.