Lo sapevate che?
Il mondo dell’olio è pieno di sorprese. Per voi abbiamo deciso di mettere in fila tante piccole curiosità che riguardano l’oro verde, legate alla classica domanda “Lo sapevate che?”. Divertitevi a scoprire quello che non trovate nei libri di scuola ma che vive tra storia a leggenda.
La Pianta di origine dell’ulivo (olea-europea) è l’Oleastro e i primi ritrovamenti di foglie fossili risalgono a circa un millennio di anni fa.
Secondo la mitologia greca fu la dea Atena a piantare il primo albero di ulivo e per i Greci esso era considerato una pianta tanto sacra (simbolo di forza, di fede, di pace) che chi la danneggiava o sradicava, era punito con l’esilio.
I Romani avevano imparato a fare largo uso dell’olio di oliva per la cura del corpo e per dare elasticità alla pelle: diverse volte al giorno veniva spalmato sul corpo come detergente o come unguento, arricchito con profumi ricavati da fiori e piante odorose.
Il legno dell’ulivo ha una particolare resistenza al decadimento organico. Nel caso che il fusto centrale muoia, l’ulivo ha una grande capacità di riprodursi in una nuova pianta, che nascerà dal “colletto” posto alla base del tronco. Per questo motivo l’ulivo era considerato nell’antichità un albero immortale. Ma la stessa longevità dell’ulivo è proverbiale: è ipotizzabile che alcune piante ancora oggi presenti in Palestina siano coeve al sorgere del Cristianesimo.
Tra gli antichi vasi di farmacia c’era anche quello con scritto Oleum. L’olio di oliva veniva acquistato in farmacia fino all’Ottocento. Serviva per impacchi, per curare l’otite, come purgante etc. Oggi la medicina sembra tornare ad apprezzare le virtù terapeutiche di quest’olio; ad esso è attribuita soprattutto la capacità di difendere l’organismo da infarto del miocardio e l’arteriosclerosi, provocati da un alto livello del colesterolo.
L’olio di oliva è l’unico olio estratto da un frutto che può essere consumato tale e quale la natura lo ha prodotto nelle cellule dell’oliva.
La tradizione popolare raccomanda a chi abbia intenzione di alzare il gomito pur non essendo abituato a trangugiare, prima della festa, un cucchiaio di olio d’oliva.
L’olio di oliva ha raggiunto le Americhe insieme a Cristoforo Colombo nel 1492, stivato nella Nina, nella Pinta e nella Santa Maria.